Italia

Nelle regioni italiane del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, il progetto LENs sta contribuendo alla trasformazione rigenerativa del paesaggio. A causa dell’uso intensivo del suolo, le catene di approvvigionamento di quest’area sono a grave rischio di degrado del suolo e delle falde acquifere. In risposta, il Consorzio del Prosecco e Nestlé Purina hanno stretto una partnership per investire in tecniche di agricoltura e viticoltura rigenerative e nella creazione di habitat naturali vincolati, all’interno del paesaggio.

Preferred by Nature è il partner attivo di LENs e il successo del progetto si basa sulla forza della rete di organizzazioni locali: Agrinnovazione, AgriCircle, Antonio Compagnoni, CarbonChange, CSQA, Perleuve, Veneto Agricoltura e WBA.
Nell’ambito del bando 2023, è prevista l’attuazione di 10 misure agronomiche, 6 misure di biodiversità e 7 misure di innovazione, in circa 30 aziende cerealicole e viticole della regione, per introdurre pratiche agricole sostenibili su circa 1.350 ettari di terreno.

Queste misure mirano a migliorare la gestione del suolo e la qualità dell’acqua, a rafforzare la resilienza delle aziende agricole e delle filiere, a combattere il degrado ambientale e a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Le misure possono essere raggruppate in tre categorie principali:

1. Misure agronomiche in campo
2. Misure a promozione della biodiversità
3. Misure volte all’introduzione di tecnologie innovative per migliorare la produttività, ridurre i costi e diminuire l’impatto ambientale.

Piantare colture di copertura migliora la qualità delle acque sotterranee, aumenta il contenuto di materia organica e mantiene l’umidità del suolo. In questo modo si evita anche che il terreno venga scoperto durante le stagioni piovose, proteggendolo dall’erosione.

Sostituzione dei fertilizzanti chimici con quelli organici per ridurre l’impronta carbonica a livello aziendale. I fertilizzanti organici riducono la necessità di prodotti agrochimici ad alta intensità di carbonio, aumentano la capacità del suolo di trattenere l’acqua e contrastano il dilavamento dei nutrienti nelle falde acquifere.

Strategie avanzate di produzione integrata e di gestione dei parassiti (IPM), tra cui la sostituzione degli erbicidi con pratiche di controllo meccanico delle erbe infestanti. Questo riduce l’uso di prodotti agrochimici per limitare l’impatto negativo sull’ambiente, soprattutto sulle acque sotterranee e sulla biodiversità.

Piantumazione di siepi e boschi, compreso un approccio agroforestale innovativo per creare e/o rafforzare gli habitat naturali per promuovere la biodiversità, catturare il carbonio e fornire una serie di servizi ecosistemici come la conservazione del suolo e dell’acqua, il mantenimento della fertilità del suolo, la conservazione della mesofauna edafica e la protezione dell’habitat per gli insetti impollinatori.

Seminare specie erbacee e fiori selvatici ai margini dei campi coltivati o dei vigneti per gli insetti impollinatori. Queste aree incolte possono anche essere un habitat per gli insetti predatori che contribuiscono al controllo dei parassiti nei campi. Le strisce erbose e floreali fungono anche da cuscinetto per contribuire a ridurre la quantità di sedimenti e nutrienti persi con il ruscellamento.

Investimenti in stazioni meteorologiche e sensori del suolo per monitorare e prevedere la variabilità di temperatura, precipitazioni, umidità dell’aria, umidità del suolo e delle foglie. Ciò consente a chi gestisce il territorio e agli agricoltori di migliorare e ottimizzare i trattamenti di difesa, la gestione dell’irrigazione e altre attività agricole.

Promozione dell’agricoltura di precisione, attraverso una combinazione di campionamento del suolo, immagini satellitari e sistemi GPS installati sulle macchine agricole. Gli agricoltori beneficiano di una mappatura accurata del suolo e delle rese produttive, che a loro volta migliorano l’efficienza delle pratiche agricole ottimizzando gli input come fertilizzanti, erbicidi e insetticidi, mantenendo o aumentando le rese.